Recupero bebé interstellari
Oberon 69 è un titolo del 1990, uscito per Amiga e per svariate altre piattaforme. Il gioco vanta una estetica accattivante oltre che una colonna sonora degna dell’epoca, psichedelica e ben realizzata.
Meno belle sono le modalità di gioco che ci catapultano in un universo caotico, splendido da vedere ma molto meno da giocare.
Oberon 69 ci vede infatti alle prese con una serie di affamate creature aliene pronte a divorare noi e una serie di bebé umani che dovremo recuperare. Nei panni dell’eroe di turno ci troveremo così a saltellare a destra e sinistra aprendo il fuoco contro tutto ciò che incontriamo, col piccolo particolare che gli avversari hanno la tendenza ad appiccicarsi addosso al personaggio in un modo assolutamente innaturale che rende il gameplay abbastanza strano e poco appassionante.
Un vero peccato perché il concept e la grafica coloratissima fanno davvero venir voglia di saperne di più di questo mondo e avrebbero meritato un gameplay più raffinato.
Ragni, uova, mostruosità varie
Il gioco, con un tono assolutamente sopra le righe ci manda contro ondate di creature di vario genere che spaziano da ragnoni alieni a piccoli ufo, passando per orrori vari, sempre presentati con un certo umorismo.
Una volta recuperati i bebé il gioco ci vedrà addirittura trovare il modo di rispedirli sulla terra, e una volta completata la nostra missione dovremo comprarci un biglietto di sola andata e metterci finalmente in pace, lontani da questo incubo di caos e mostriciattoli.
Le idee non mancavano ad Oberon 69 che soffre però di una esecuzione davvero incomprensibile, distante dalla media dei titoli dell’epoca e troppo rozza per essere apprezzata.
Un vero peccato perché le aspettative, basandoci sullo stile artistico erano davvero alte.
Nota di merito per il nostro personaggio in primo piano nell’Hud, impegnato a imprecare e commentare gli eventi di gioco.