Orrore e avventura
Uscito in origine nel 1995, D è un titolo interessante, di quei prodotti terrificanti da recuperare proprio oggi per godere di un genere di horror difficilmente reperibile al giorno d’oggi.
A spaventare è l’estetica retrò che si presta a creepy pasta e diverse interpretazioni della storia estremamente malata.
Vestiamo i panni di una ragazza che si reca dal padre dopo una chiamata della polizia che vede l’uomo in preda ad un raptus omicida.
La giovane chiude gli occhi spaventata dai cadaveri che trova all’ingresso per poi ritrovarsi da sola all’interno di un misterioso castello medioevale.
D è un gioco misterioso, psichedelico e complesso.
Un’avventura grafica vecchio stile, una sorta di film animato molto vicino ad alcune produzioni PC, capace di spaventare e raccontare una strana vicenda che potrebbe sorprendere moltissimi giocatori che non hanno vissuto il titolo nel passato.
D, ha riscosso un grande successo in Giappone, restando invece incompreso in occidente, motivo per il quale tornare a vivere le atmosfere asfissianti e la strada vicenda di D, merita ancora di più proprio oggi.
Unico e disturbante
La sua grafica vecchia scuola, il sonoro e le ambientazioni rendono D un vero e proprio cult.
Il gioco può essere vissuto come una sorta di film, un’esperienza inquietante che viene direttamente dagli anni 90 e che potrebbe appassionare moltissimi utenti alla ricerca di un prodotto strano e unico nel suo genere.
Per quanto ci riguarda D, è riuscito a convincerci ancora, e specialmente al giorno d’oggi.
Il titolo è molto breve e non vi porterà via troppo tempo, la durata però è perfetta proprio per impedire che le meccaniche non troppo interattive prendano ad annoiare.
Interessante il colpo di scena finale, che apre la strada ai futuri capitoli della serie.
Un cult da non perdere per chiunque fosse alla ricerca di un’esperienza particolare da vivere con la sua prode Playstation.