Di recente Kojima ha parlato dei film che più ha amato e che hanno, presumibilmente, influenzato le sue opere.
Kojima è un grande lettore, basti pensare alle citazioni che aprono titoli come Death Stranding e The Phantom Pain, o la teoria dei Meme discussa in Metal Gear Solid 2.
La sua opera però, oltre all’elemento contenutistico, ha da sempre un forte legame con i Cinema, famose sono le sue sequenze di animazione, a volte lunghissime e capaci di trasformare il videogioco in un film per alcuni frangenti.
Ecco quali sono i film che l’hanno più colpito, i suoi 5 titoli imprescindibili che lo accompagnano ormai da anni:
2001: Odissea nello Spazio (Stanley Kubrick, 1968)
“Quel film è come un monolite per me: ogni volta che lo proiettano al cinema, torno a vederlo”, ha detto Kojima. “Una vera esperienza spaziale, l’esplorazione prima ancora che l’uomo mettesse piede sulla luna. Ho sempre voluto diventare un astronauta quand’ero un ragazzino, ma il Giappone non aveva la NASA.”
Taxi Driver (Martin Scorsese, 1976)
“Crescendo, la maggior parte dei miei amici voleva lavorare in banca o in una grande azienda, mentre io volevo diventare un regista. (…) Dopo aver visto Taxi Driver e Travis, sentivo un’enorme somiglianza fra quel personaggio e me. (…) Mi rilassava pensare che c’erano altre persone come me (…) e volevo inserire quel tipo di sensazione in Death Stranding.”
Incerceptor: Il Guerriero della Strada (George Miller, 1982)
“George Miller è il mio mentore definitivo, sono andato a vedere Fury Road diciassette volte al cinema. (…) Non riesco a dire in una sola parola quanto sia bello questo film. Ci sono pochissimi dialoghi, eppure il protagonista risalta così tanto, visivamente, per come si muove.”
Anatomia di un Rapimento (Akira Kurosawa, 1963)
“Stanley Kubrick, Hitchcock, Kurosawa: mio padre mi faceva vedere sempre i film di questi registi, che mi piacessero o meno. Ho scelto Anatomia di un Rapimento di Kurosawa perché è una pellicola un po’ diversa dalle altre: si basa su di una storia di Ed McBain e parla di un rapimento. (…) L’intrattenimento non è fine a se stesso, lascia una traccia nei cuori delle persone e li spinge a creare qualcosa.”
Blade Runner (Ridley Scott, 1982)
“Quando è uscito andavo all’università. Sono andato a vederlo da solo, in Giappone l’hanno proiettato soltanto per due settimane. Probabilmente ci sono state reazioni simili negli Stati Uniti dopo l’uscita: al giorno d’oggi questo film è considerato un classico, ma all’inizio aveva ricevuto molte critiche. Magari sarà lo stesso per Death Stranding (ride)!”