Cyberpunk 2077 doveva chiudere la generazione con un titolo indimenticabile, lo fa invece segnando uno dei momenti più bassi del mercato videoludico che potrebbe dar vita a class action e risarcimenti di massa.
Se speravate di poter giocare a fine generazione con il titolo Cd Project, vi conviene aspettare.
Cyberpunk 2077, su console attuali, anche nelle versioni Pro, gira veramente male, tanto da risultare ingiocabile in diverse situazioni.
Chiudendo un occhio sulla valanga di bug della versione PC, dal lato console ci troviamo di fronte a qualcosa di mai visto prima, nemmeno con i titoli più buggati e problematici di sempre (a parte forse Brink per chi ne ha avuto esperienza).
Una vergogna e videoludica
Il gioco scatta in modo vistoso, non carica le texture ed è, nella maggior parte delle situazioni al limite del giocabile.
Un colpo basso ingiustificabile da parte di CD Project che ha praticamente scaricato quella clientela che ha decretato il successo di The Witcher 3.
Il risultato è una chiusura di generazione dove dovremmo riflettere sui limiti dell’industria, e soprattutto quando, rilasciare un titolo così problematico sia accettabile.
Si parla di possibili patch e soluzioni, molto difficili a dir la verità, per un gioco in condizioni davvero basse.
Non possiamo che rimpiangere l’epoca in cui i giochi uscivano pronti e conclusi.
Il problema più grande, in questo caso, è però la scelta di rilasciare un titolo non finito e non ottimizzato, a prezzo pieno, su macchine possedute da buona parte del mondo dei giocatori attuali.
Le azioni Cd Project stanno già crollando, staremo a vedere come andranno le richieste di rimborso che, dalle prime voci sembrano davvero tantissime.
Certo, un tempo se c’era un bug restava in eterno su disco. Fatto sta che, la possibilità di correggere dopo, sta diventando un grosso problema per il mercato dei videogiochi, e per la credibilità di chi li sviluppa.
Per le alpha esistono gli early access.