Recessione, saturazione e problemi di produzione. Per la prima volta il mercato dei videogiochi, dopo una crescita spaventosa, inizia a calare, portando a tante incognite.
I videogiochi sono cresciuti a dismisura, diventando un media riconosciuto, al pari di Cinema e altre forme di arte e intrattenimento.
Dopo anni di crescita a di risultati impressionanti, anche i grandi colossi del videogioco iniziano però a sentire la crisi.
Le azioni di Sony hanno perso il 7% in seguito all’annuncio del calo dei profitti di PlayStation.
I profitti sono calati tantissimo, si parla del 37%, e mostrano una situazione di stallo per il settore.
Le nuove console vendono poco e sono difficili da reperire, gli stessi giochi vendono meno.
La fine della salita?
Forse il grande boom del videogioco è destinato a subire un ridimensionamento pesante, come accaduto ad altri mercati, un esempio è quello smartphone.
A calare è anche il tempo di gioco sulle piattaforme, segno di un vero e proprio calo di utenti.
Va considerato anche come il periodo di lockdown abbia “drogato” il mercato digitale, destinato a una correzione dopo un periodo dove l’intrattenimento digitale era diventato un modo per passare il tempo anche per utenti meno appassionati.
Sembra comunque che la folle corsa del mercato dei videogiochi sia finita.
Le stesse macchine da gioco stanno perdendo mordente e sembra che l’unica a reggere bene la situazione sia Nintendo.
Un stile di azienda antiquato, sul lungo termine potrebbe premiare la compagnia che è cambiata davvero poco dagli anni 80 ad adesso.
A complicare il tutto ci sono poi le crisi mondiali, e la mancanza di chip per produrre.
Senza contare i costi di produzione sempre più alti che rendono complesso fare proditto.
Sia parla ancora di colossi economici, i guadagni però hanno iniziato a calare, questo potrebbe avere delle conseguenza sul mondo dei videogiochi.