Last Ninja 3 doveva essere il punto più alto mai raggiunto dalla celebre serie firmata System 3 ma, se raggiunse lo scopo a livello tecnico, non fece altrettanto in materia di giocabilità. I problemi già manifestati dai due predecessori restavano intatti, mentre il gameplay diventava perfino meno intuitivo. C’erano anche diversi bug e problemi tecnici legati sicuramente alla fretta di pubblicarlo, visto che ormai il Commodore 64 era a fine corsa.
Iniziamo dalla grafica: nel 1991, anche con i 16 bit a pieno regime, c’era poco che poteva insidiare questo titolo come stile e dettaglio. Anche con i pochi colori disponibili e tutte le altre limitazioni del formato, il team di sviluppo aveva spremuto al massimo tutte le risorse a propria disposizione. Il problema, se mai, è che gli sviluppatori non fossero più quelli dei primi capitoli e quindi molto meno esperti in materia.
Presi in mano i controlli, tornavano puntuali tutti i problemi con i comandi nei combattimenti imprevedibili e negli spostamenti del ninja sempre difficoltosi. Perfino raccogliere gli oggetti era fastidioso, dovendosi allineare perfettamente con il singolo pixel che attivava questa operazione. Problemi simili erano già stati segnalati nel primissimo episodio del 1987 ma ritrovarli quattro anni dopo risultava molto meno scusabile.
Questa volta l’ambientazione si spostava in Tibet e c’era la novità rappresentata dal codice d’onore del Ninja. Per superare i livelli bisognava ottenere la giusta quantità di Bushido combattendo nel modo giusto. Ad esempio, usando la stessa arma del nemico e senza scappare dai duelli. Una novità che non modificava granché la struttura di gioco, visto che i combattimenti restavano caotici e spesso imprevedibili.
Come già detto, l’elemento di spicco si trovava nella grafica a partire dalla sequenza introduttiva animata. All’epoca, era un’eccezione alla regola e dimostrava quanto impegno fosse stato speso nella realizzazione del gioco. Peccato che il gameplay restava ancorato agli elementi dei vecchi capitoli risultando perfino inferiore come enigmi e situazioni. Di fatto, capire le meccaniche di alcuni puzzle era impossibile senza una soluzione, come superare certi passaggi.
Last Ninja 3 aveva dimostrato l’abilità e l’esperienza accumulate da System 3 con l’hardware del Commodore 64 ma anche come da sole non fossero abbastanza. Senza gli sviluppatori originali, e la volontà di eliminare i difetti dei predecessori, sotto la splendida copertina c’era un libro appena discreto.