Duck Hunt è ancora oggi uno dei giochi-simbolo dell’era NES e resta inconfondibile come grafica, gameplay e design. A ben vedere, è stato pure un’eccezione nella storia “non violenta” di Nintendo visto che ci vedeva sparare a delle povere anatre. Ebbene sì: la stessa Nintendo che dagli anni ’90 si è messa contro la violenza nei videogame, pochi anni prima promuoveva addirittura la caccia.
Al di là delle battute, Duck Hunt non era altro che la scusa perfetta per rispolverare di tanto in tanto la pistola Zapper. Era infatti pensato come gioco di accompagnamento per questo accessorio, ingiocabile altrimenti. L’impostazione di ogni partita non era altro che una classica shooting gallery a schermo fisso, con le anatre-bersaglio che dovevano essere abbattute usando solo tre colpi.
Uno degli elementi caratteristici che più viene ricordato dai fan è sicuramente il cane da caccia, presente come intermezzo e pronto a prendere in giro il giocatore. Dopo ogni round perso, infatti, spuntava dall’erba per sghignazzare accompagnato dall’apposita musichetta. In molti provarono a sparargli come riflesso automatico, ma Nintendo aveva previsto tutto: il cane era immune alla nostra pistola.
Oltre alla caccia, Duck Hunt offriva anche una modalità di allenamento ispirata al tiro al piattello. Sostanzialmente, era la stessa cosa del gioco principale ma cambiava leggermente le dinamiche di mira. Insieme, non formavano comunque un titolo davvero completo perché i livelli erano sempre gli stessi e il gameplay molto ripetitivo. Un difetto, la poca profondità, che è poi diventato comune a tutti gli sparatutto su binari.
Duck Hunt, uscito nel lontanissimo 1984 (anche se arrivò in ritardo sul suolo europeo) resta un punto chiave nella storia dei videogame a prescindere dai suoi limiti. Con un semplice NES e una pistola di plastica, Nintendo aveva dimostrato che le stesse esperienze di gioco offerte dai cabinati erano possibili anche a casa. Nell’arco di pochi anni, si moltiplicarono sia gli shooting game che i titoli legati allo stesso genere, e non fu certo per caso.