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1942 – arcade

Qualsiasi appassionato di videgame che si rispetti ha giocato almeno una volta 1942 o uno dei suoi tanti seguiti. Uscito più di trent’anni fa in sala giochi, parliamo di fine 1984, rappresenta l’antenato degli sparatutto verticali che poco dopo sarebbero apparsi ovunque. Già allora, offriva un sistema di potenziamenti progressivo, una grafica piacevole e un’infinità di proiettili da schivare accuratamente.

1942Come si intuisce dal nome lo scenario era la fine della Seconda Guerra Mondiale, dalla parte dell’esercito americano. Un paradosso, visto che la casa madre era la nipponica Capcom ma sappiamo che per i soldi si va oltre le bandiere o lo spirito nazionalista. Infatti, l’obiettivo era spazzare via l’armata giapponese, a bordo di un semplice aereo nemmeno troppo armato nelle fasi iniziali.

Naturalmente, si potevano raccogliere i classici bonus, marchiati ai tempi con la sigla “POW” che ci davano un aiuto in più contro le interminabili armate avversarie. Al posto della classica arma speciale, c’era la possibilità di schivare per pochi secondi i colpi attraverso una manovra evasiva. Anche da questo particolare, si vede come 1942 non facesse sconti a nessuno: di fatto, è ancora uno dei titoli più impegnativi della storia.

1942Dal punto di vista tecnico, grafica e sonoro erano molto limitati ma una nota di merito va alle musiche di chiaro stampo militare. Il dettaglio era ovviamente ridotto e la quantità di elementi nel fondale minima, ma si intravedevano quelle caratteristiche poi diventate un classico della categoria. Ad esempio lo scenario che cambiava progressivamente, rivelando nuove strutture e paesaggi.

1942 ottenne un successo clamoroso e diede inizio all’omonima serie tornando anche sui principali formati del periodo. Grazie alla sua semplicità, gran parte delle conversioni fu di buon livello e contribuì a rendere il gioco ancora più popolare. Il resto è storia: per quasi dieci anni Capcom ha continuato a sfornare seguiti, finchè gli sparatutto 2D non sono andati in pensione. Poi c’è stato il remake, ma ormai era troppo tardi anche per un classico come questo.

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