Nell’ospizio delle mascotte anni ’90 c’è sicuramente una stanza riservata a Radical Rex, personaggio sconosciuto allora quanto lo è oggi che fu uno dei tanti pretendenti al trono di Mario e Sonic. Si parla del 1994, quando ormai le console a 16 bit non solo erano diffuse ma già si avviavano sul viale del tramonto (di lì a poco sarebbe uscita la prima PlayStation). Activision, la casa produttrice, tentò un’ultima scommessa nel campo dei platform game, senza grossi risultati.
Radical Rex era un mix degli elementi più popolari nei giochi di piattaforme di allora, iniziando dalla velocità di Sonic per arrivare all’esplorazione di Mario, passando per un’altra mezza dozzina di personaggi. Impersonando un simpatico dinosauro dotato di skateboard, si percorrevano (a piedi o sulla tavola) i classici livelli inquadrati lateralmente, a caccia di bonus e segreti da scoprire.
Per chi ama le mode tipicamente “vintage” va citata l’orrida canzoncina simil-rap presente nei titoli. All’epoca, la musica rap stava vivendo il suo momento di massimo splendore influenzando tutte le mode: dall’abbigliamento ai videogame. Da qui la scelta di creare un pezzo introduttivo per Radical Rex, poco orecchiabile e abbastanza patetico. Ne potete avere un “assaggio” nel video che trovate in fondo alla recensione.
In realtà, Radical Rex fa ancora oggi una discreta figura come dettaglio, fluidità dello scrolling e numero di oggetti su schermo. Peccato gli mancasse quello stile tipico dei giochi di piattaforme più riusciti, anche nel fatto che il gameplay riciclava serie molto più celebri. Non era nemmeno così divertente da giocare, viste le ambientazioni poco varie e il design fin troppo complicato dei livelli.
Arrivando in un momento in cui di platform game, più che discreti, ce n’erano a centinaia Radical Rex venne praticamente ignorato da tutti. Sonic e Mario avevano segnato l’inizio e la fine della categoria mentre i vari pretendenti al trono finivano regolarmente in panchina. La stessa sorte che venne riservata a Radical Rex per quanto fosse azzeccato, e simpatico, il suo protagonista.