Tutti gli ex possessori di un Commodore 64 ricordano l’adattamento del primo film di Batman con Michael Keaton ma, anni prima, c’erano state già altre versioni del noto supereroe. Tra le migliori, come originalità e realizzazione, si ricorda Batman: The Caped Crusader. La versione per C64, non potendo competere con Amiga & PC graficamente, restava un ottimo arcade/adventure con svariati colpi di genio a livello di gameplay.
Arrivando dai fumetti, si scelse la soluzione delle vignette sovrapposte per presentare l’azione di gioco: ogni riquadro rappresentava una parte dello scenario e i relativi enigmi da risolvere. Sì, perché nonostante si parli di Batman questo titolo non era un gioco d’azione bensì un’avventura con qualche elemento “action”. Proprio i combattimenti, gestiti male soprattutto nelle collisioni tra i personaggi, rappresentavano l’elemento meno riuscito.
Batman: The Caped Crusader non era nemmeno così scontato a livello di enigmi benché ci fosse sempre una base di logica a unire il tutto. Era originale anche nel modo in cui venne pubblicato su cassetta, con due casi da risolvere ospitati ciascuno su un lato: da una parte il Joker e dall’altra il Pinguno. Il primo aveva rapito Robin, mentre il secondo voleva prendere il controllo di Gotham con i suoi scagnozzi e vari marchingegni.
Il fulcro del gioco era nei puzzle da superare trovando l’oggetto giusto e usandolo nell’ambientazione corretta. Sembra banale dirlo, ma eravamo nel 1988 e non c’erano molti esemplari della categoria a offrire le medesime caratteristiche (soprattutto su Commodore 64). Sul lato tecnico si notavano soprattutto le animazioni, mentre alcuni personaggi erano troppo caricaturali nell’aspetto iniziando proprio da Batman.
I difetti stavano nella scarsa longevità, sapendo cosa fare si finiva in mezz’ora, e nel fastidio derivante dai nemici praticamente inarrestabili. L’unica soluzione era evitarli conoscendone le mosse, ma all’inizio c’era poco da fare se non morire e ricominciare dall’inizio. Detto questo, Batman: The Caped Crusader resta tra i giochi più originali visti su Commodore 64 e una delle poche licenze che Ocean riuscì davvero a valorizzare.