Tomb Raider uscì quasi ovunque, ma su PC lanciò la rapida diffusione delle schede 3D e quindi questa versione merita un approfondimento specifico. Era la fine del 1996 e Lara Croft si era fatta notare sulle riviste di videogiochi soprattutto per le sue forme e nessuno si aspettava chissà cosa dal gioco. Invece fu l’esatto contrario: il seno della protagonista passò velocemente in secondo piano, mentre la giocabilità prese il sopravvento.
Si parla di oltre vent’anni fa, quando i giochi di piattaforme 3D non esistevano se non per Mario 64, uscito poco prima e comunque esclusiva Nintendo. Tomb Raider era invece dappertutto e disponibile per qualsiasi tipo di pubblico, offrendo un gameplay altrettanto libero e perfino più impegnativo. C’erano livelli enormi ripieni di enigmi e insidie, chilometri di sotterranei da esplorare e soprattutto una libertà quasi totale nel farlo. Tant’è che in molti ritornavano su questo gioco anche dopo averlo completato varie volte.
In ambito PC, erano ancora forti le barriere hardware rispetto alle console ma di lì a poco sarebbero crollate. In pochi mesi, uscirono svariate “patch” che ottimizzavano la grafica di Tomb Raider per le varie schede accelerate migliorando sensibilmente il gioco. Altrimenti, sui PC solo “normali” la qualità era quella del video sottostante: non proprio il massimo. In poco tempo, grazie al titolo firmato Eidos e pochi altri, le schede 3D diventarono lo standard di qualsiasi computer casalingo.
Eppure c’erano parecchi difetti in Tomb Raider che passarono in secondo piano data l’assenza quasi totale di concorrenti. I controlli scomodi, la grafica fatta a cubi…Ma niente intaccava la tensione dell’esplorare enormi complessi sotterranei in solitaria. Tanto più che gli sviluppatori avevano puntato sui soli effetti come accompagnamento sonoro.
Tomb Raider è stato sfruttato oltre ogni decenza per molti anni, finché la serie non è stata anche interrotta. In tempi recenti è ripartita con un paio di episodi ben riusciti che però restano abbastanza lontani dalla formula originale. Perché niente ha più avuto l’impatto del primo capitolo, uscito nel momento migliore con caratteristiche, all’epoca, davvero mai viste.