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Turtles: Hyperstone Heist – Mega Drive

Turtles: Hyperstone Heist è una delle operazioni commerciali più clamorose di sempre, visto che remixava pezzi di altri giochi Konami già pubblicati. Soprattutto Turtles in Time, picchiaduro molto apprezzato in sala giochi e riadattato sul rivale Super Nintendo. Per il Mega Drive, Konami andò a “rottamare” grafica e sonoro aggiungendo qualche contenuto extra, ed ecco creato un altro picchiaduro a scorrimento.

Turtles: Hyperstone HeistIl fatto che fosse un buon gioco, a tratti ottimo, ci spinge a perdonare le intenzioni dietro un simile progetto ovvero: fare il massimo con il minimo sforzo. La grafica era chiaramente riciclata, e ridotta nel dettaglio, come il sonoro e c’erano vari tagli a livello di mosse. Però le meccaniche dell’originale, e della versione Super NES, funzionavano ancora bene e resero anche questa uscita dei Turtles molto popolare.

Stavolta, l’eterno avversario Shredder aveva rubato nientemeno che la Statua della Libertà e l’aveva rimpicciolita come gesto dimostrativo, perché in possesso di un artefatto magico. Il tutto veniva illustrato nell’ottima sequenza introduttiva, anch’essa riciclata ma sempre apprezzabile. Superato il mini-cartoon, si tornava alle stesse dinamiche di sempre: malmenare i cattivi fino al boss di fine livello.

Turtles: Hyperstone HeistPer fortuna la semplicità dei comandi, le ottime musiche e il carisma dei Turtles rendevano il gioco uno spasso. Con un amico al fianco, nel classico multiplayer in locale (come diremmo oggi) si andava avanti per ore tra risate e martellamenti di pulsanti. Konami era riuscita, anche su Mega Drive, a ricreare l’atmosfera del primo cabinato da sala giochi pur avendoci messo pochissimo impegno.

La facilità e brevità generale, uniti ai chiari “ricicli” dai vecchi episodi, resero Turtles: Hyperstone Heist il classico fuoco di paglia. Apprezzato nel periodo di uscita e rivenduto subito dopo qualche settimana. Tutto ciò che offriva si era visto altrove e le tartarughe ninja, già nel 1992, avevano perso molti fan. Al di là di questo, era ed è uno dei migliori picchiaduro a scorrimento per il 16 bit targato Sega, soprattutto giocando in due.

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