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Ape Escape – PlayStation

Ape Escape non è mai stato un titolo indimenticabile ne aspirava ad esserlo, ma ha rappresentato un punto chiave per l’evoluzione dei giochi su PlayStation. Fu il primo titolo a richiedere l’uso del controller analogico Dual Shock per funzionare (benché lo stesso accessorio fosse disponibile già da prima). Era evidente che Sony volesse vendere più joypad, ma la buona qualità del gioco contribuì a rendere questo tipo di controller più popolare.

Ape EscapeOggi, i comandi analogici sono lo standard tanto che non vengono nemmeno più chiamati così. Ma allora, nel 1999, gran parte del pubblico dotato di PSX usava ancora i vecchi joypad digitali. La presenza di vibrazioni e levette fu sfruttata ottimamente in Ape Escape, con un sistema di controllo che resta originale ancora oggi. Gli attacchi, ad esempio, venivano gestiti non da un pulsante ma dalla levetta destra.

Ciò rendeva possibile “dirigere” il colpo a 360° ed effettuare manovre che altrimenti sarebbero state impossibili. Ma il titolo Sony era anche un discreto platform game senza considerare i comandi. Demenziale e “carino” quanto basta, aveva come protagonisti un ragazzino e migliaia di scimmie scatenate. Queste ultime si erano date alla fuga in varie epoche temporali e dovevano essere catturate con un classico retino.

Ape EscapeLe parti migliori del gioco, un classico platform game organizzato a livelli, si trovavano nell’umorismo di certe situazioni. Le scimmie provavano in tutti i modi a difendersi o scappare arrivando anche a picchiare il protagonista. Insieme allo stile grafico piacevole, perché tipicamente giapponese, questo aspetto fece di Ape Escape un discreto successo.

C’erano alcuni difetti come il sistema di inquadrature rivedibile e la facilità generale, unita a un gameplay che stancava piuttosto in fretta. La presenza di minigame e potenziamenti aiutava sul lato varietà, ma l’azione non cambiava di molto.

Vista la carenza di ottimi platform game su PlayStation, e l’originalità dei controlli, Ape Escape riuscì a ritagliarsi uno spazio tutto suo. Negli anni successivi, abbiamo visto vari seguiti e riedizioni che nulla hanno fatto per migliorare la formula del primo episodio. Quest’ultimo, a quasi vent’anni dal lancio, resta senza dubbio il capitolo più divertente.

I commenti del pubblico

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