Tony Hawk’s Pro Skater è stato una rivoluzione culturale più di un semplice videogame, visto che ha rilanciato l’amata tavola non solo tra le console ma anche nella realtà. Quando uscì a fine anni ’90 non se l’aspettava veramente nessuno, ma in pochi mesi diventò un vero e proprio fenomeno raccogliendo successi a raffica. Merito dell’unico concetto che conta davvero per fare un buon gioco: puntare tutto sul divertimento.
Sfruttando un nome famoso ma non troppo, Activision e Neversoft realizzarono un gioco di skate come ne avevamo visti pochissimi fino a quel periodo. All’interno di arene chiuse, ma totalmente esplorabili dal giocatore, si dovevano completare varie “mini missioni” a bordo della tavola. Oppure, totalizzare il miglior record a suon di evoluzioni. O ancora: gironzolare semplicemente ascoltando le ottime musiche.
Da questi esempi, si capisce come Tony Hawk’s Pro Skater lasciasse totalmente liberi di scegliere come passare il tempo. L’importante era divertirsi, sbloccare nuovi livelli e imparare qualche “trick” aggiuntivo. La grafica non era eccezionale nemmeno per il 1999, l’audio appena discreto a parte le musiche e il genere sportivo non così famoso quant’è oggi. Eppure bastò qualche settimana per vedere il gioco proiettato in cima alle classifiche di mezzo mondo.
Il punto chiave era la giocabilità: c’era sempre qualcosa da provare e qualche bonus da raccogliere, magari solo per impressionare gli amici. Grazie ai controlli, pochi e molto immediati, chiunque poteva diventare un vero asso dello skate con la sua PlayStation. Sulla distanza, si notava la poca varietà generale e una realizzazione solo discreta, ma erano dettagli in quello che resta una pietra miliare.
Activision colse subito l’occasione e in pochi anni vennero sfornate decine di seguiti o conversioni. Ma, come sempre avviene, la qualità complessiva andò diminuendo fino a sparire quasi del tutto. Tant’è che di recente, ormai a corto di idee, la casa madre si è messa a fare i remake dei primi capitoli. Ma come il primo non c’è mai stato nessuno, e basta guardare il video seguente per capirne il motivo.