Il Resident Evil dimenticato… per una buona ragione
In pochi ricordano questo episodio della saga di Resident Evil, uscito in occidente nel 2002, Resident Evil Gaiden porta l’orrore biologico sulla portatile Nintendo a colori… il risultato però non è dei migliori.
La trama è di qualità e si attesta sui livelli classici della saga, questa volta vediamo una variante del virus zombie infettare una gigantesca nave da crociera di lusso, a risolvere la situazione ci penserà un team di protagonisti che rivedremo poi nel resto della lunga serie di RE.
Le premesse sono buone, il titolo però crolla su diversi punti, in particolare sul gameplay.
La struttura di gioco infatti si suddivide in una parte esplorativa, seguita da noiosissimi combattimenti che fondono un rythm game con un rpg. Ci troveremo di fatto a premere i tasti in tempo per colpire i nostri nemici, dinamica piuttosto noiosa che scade poi con la scarsissima varietà di avversari (praticamente combatteremo solo zombie per tutta l’avventura).
Una nave infetta
Il gioco vanta un comparto grafico che fa il suo lavoro, pur rimanendo su livelli piuttosto bassi di dettaglio, regalando degli scorci inquietanti anche se piuttosto blandi e ripetitivi. Altro discorso sono le scene di intermezzo con personaggi in pixel art ben realizzati e carismatici che salvano parzialmente il tutto donando un’aria suggestiva che ci permette di colmare con la fantasia le lacune del gioco.
Il sonoro non è niente di che, si ascolta, a volte è di basso livello, specialmente nei suoni ambientali e lascia il tempo che trova.
Un gioco per pochi appassionati
Ce n’era proprio bisogno? Forse no, il titolo vale la pena di essere preso in considerazione solo dagli appassionati più sfegatati della serie, che necessitano per completezza di provare anche questa avventura e di vedere Barry e gli altri all’azione in uno scenario che ritroveremo poi nei più recenti titoli per 3ds.