3d ma non 3d
Jim Power esce nel 1993 con vari sottotitoli tra cui The lost dimensions 3d che risulta quella più nota. Il titolo è davvero particolare e porta con sé una serie di strane innovazioni che lo rendono un gioco degno di nota per ogni appassionato. Per gli amanti della sfida va fatto subito presente come questo Jim Power sia considerato da molti uno dei giochi più difficili della storia. Chi cerca una sfida quindi ha trovato pane per i suoi denti.
Caratteristica che rese famoso questo Jim Power è però proprio il 3d. Il gioco infatti è strutturato in 2d classico, presenta però diversi layer di fondale che danno un effetto psichedelico e di movimento. La trovata 3d non finisce però qua, insieme alla cartuccia infatti venivano regalati degli occhiali 3d (i vecchi occhiali 3d che trovavamo anche nelle riviste), una volta indossati ecco che il precursore del 3ds si mostrava davanti ai nostri occhi, con l’unico problema, che tutta quella meraviglia visiva non faceva altro che distrarci dall’inferno platform che ci trovavamo di fronte.
Dimensioni parallele
Il gioco ci vede alla guida di un super agente segreto in missione all’interno di una dimensione parallela, dove un malvagio alieno minaccia di distruggere il nostro mondo. Una premessa piuttosto semplice per un gioco carico di originalità sia nel design di personaggi e nemici che nella varietà di ambientazioni e follie visive.
La meccanica di gioco è quella di una Castlevania, con un livello di difficoltà davvero altissimo e nemici coriacei che ci vengono incontro lasciandoci ben poche speranze di fuga. E’ proprio la difficoltà a rendere il titolo meno godibile anche se i giocatori dai riflessi più allenati lo ameranno proprio per questo.
Psichedelia portami via
Non è facile esprimere un giudizio su un gioco del genere, se cercate sfida, uno stile visivo unico e un mondo di gioco appassionante, allora questo Jim Power, potrebbe fare al caso vostro.