Il ragazzo di Shangai
Shangai Kid è un picchiaduro arcade del 1985. Il titolo vanta una grafica particolareggiata e interessante, in particolare se si pensa all’epoca in cui è uscito. Importantissimo è il sistema di combattimento che introduce, diventando un vero e proprio caposaldo del genere. I combattimenti di Shangai Kid, infatti sono estremamente complessi e tecnici, introducendo inoltre un sistema di mosse speciali e combo che praticamente inaugura la tendenza che caratterizzerà il gioco di combattimenti dei successivi 30 anni.
Shangai Kid diventa quindi un gioco obbligatorio per chiunque ami questo genere e voglia scoprirne le origini, rimanendo sorpreso da quanta tecnica e quanto dettaglio si trovavano già in un titolo di quest’epoca.
Un sistema di gioco davvero tecnico
Shangai Kid utilizza sia i tasti azione che la levetta principale per determinare colpi e parate, interessante è poi il fatto di dover selezionare l’area da colpire e una serie di parametri che regolano il combattimento.
Quello che ci troviamo tra le mani è un prodotto eccellente di una qualità unica con uno scopo simulativo, che cerca di fatto di riprodurre un sistema di arti marziali in un videogioco 2d. Ci riesce sicuramente, forse in maniera superiore ai titoli storici del settore che si spostano più su un combattimento fantasioso e esagerato. In Shangai Kid tutto è molto realistico, con atmosfere alla Rocky Joe o alla Karate Kid il gioco appassiona sia nel comparto visivo che nell’immersione.
Combattimenti precisi e brutali
Questo titolo regala delle emozioni davvero grandi, giocato in modalità storia o in modalità due giocatori. Uno stile di combattimento così tecnico si ritrova forse negli indie più recenti come ad esempio Nidhogg; titolo che si muove in altri sentieri ma che ricorda in qualche modo le meccaniche di questo Shangai Kid.
Che dire, una colonna portante del genere, da giocare assolutamente e da provare per tutti gli amanti del retrò gaming.