Ninja e ombre
Tenchu esce nel 1999 e conquista milioni di giocatori, diventando di fatto uno dei migliori stealth game di sempre. Ci troviamo ad avere a che fare con meccaniche alla Metal Gear, condite da stile ninja e dall’ambientazione corrotta del Giappone Feudale.
Il gioco ci vede scegliere tra due ninja, un uomo e una donna, ognuno con la sua missione e le sue motivazioni. Eccoci quindi utilizzare gadget e rampini per eludere le guardie, assassinare silenziosamente corrotti signorotti feudali e vivere nel silenzio e nelle ombre, sbucando solo nel momento in cui la nostra lama possa essere più letale.
Un gioco senza eguali
Tenchu è oscuro e bellissimo, godibile ancora oggi nelle sue ambientazioni uniche e nelle meccaniche di gioco davvero ben studiate e calibrate. Tra i fortunati possessori di una Playstation dell’epoca, solo sentirne parlare richiama ricordi speciali e fa brillare gli occhi a chi ha avuto a che fare con questo capolavoro, mai troppo osannato.
Unica pecca che fa storcere il naso è forse la deriva sovrannaturale dell’ultima parte, avremmo preferito il mantenimento dell’ambientazione realistica e profonda delle prime sequenze, vedere Oni e mostruosità varie stona un po’ con le atmosfere di gioco, ma è molto legato anche al gusto personale.
Giocare, giocare, giocare
Tenchu è un gioco validissimo, potente, interessante, dalle atmosfere evocative e ambientato in un mondo vivo e pulsante. Il gameplay che troverete in Tenchu difficilmente lo troverete nei giochi più moderni, quella che vi trovate tra le mani è una vera e propria perla del passato, un motivo per tornare a giocare alla cara vecchia e immortale Playstation e per vedere uno dei titoli più gloriosi dell’epoca.
Tra mosse brutali, gadget che rivoluzionano lo stile di gioco, e una grafica, per il tempo di qualità elevata, Tenchu diverte ancora oggi, diventando facilmente una droga se puntiamo alla missione perfetta.