Non tornare nel futuro
Uscito nel 1989, Back to the future, tie in del celebre film generazionale, segna uno dei punti più bassi della storia del videogioco, andando a sfiorare forse il leggendario e orrendo E.T., che arrivò ad essere seppellito nel deserto. Siamo di fronte e un gioco inutile e bruttissimo di cui non si salva davvero niente.
Il mondo di ritorno al futuro viene ridotto a una corsa insopportabile dove, con visuale dall’altro ci troviamo a raccogliere orologi e schivare fastidiosi elementi, tra cui bulli, api, e trasportatori di specchi… il gioco è così brutto da essere stato definito ai suoi tempi uno dei peggiori titoli mai realizzati. Così brutto da meritare di essere provato per ricordarsi quali sono i titoli veramente brutti e iniziare ad apprezzare anche prodotti che hanno magari le loro pecche, ma intorno ai quali si vede comunque un lavoro e una dedizione.
Inutile e intollerabile
Back to the future, è monotono, difficile e realizzato male. Ci ritroveremo spesso a perdere la partita per cause ignote, contatti tra pixel mal realizzati e attacchi improvvisi di api e altri fastidi. Non sarà però la difficoltà a farci gettare il gioco nella spazzatura, sarà la sua grafica insulsa, la licenza sfruttata in modo pessimo, il sonoro ai limiti dell’amatoriale e tutto il corredo che lo rendere veramente un gioco snervante, incapace di dare alcuna soddisfazione anche agli appassionati più sfegatati della saga, che si ritroveranno quasi insultati a vedere il nome di ritorno al futuro sopra un prodotto del genere.
L’orrore, l’orrore
Se volete provare qualcosa di esotico e mostruoso, allora fate un giro su questo back to the future, dedicato ai collezionisti dell’orrido, a chi ama il trash più totale e a chi è in cerca dei peggiori titoli della storia, perché anche loro fanno comunque parte della storia di un media che ha visto vette altissime a abissi insondabili.