Avventure sul Nautilus
Uscito nel lontanissimo 1988, 20.000 leagues under the sea è un titolo punta e clicca abbastanza ibrido che segue le vicende dello splendido romanzo di Jules Verne.
Ci ritroveremo, dopo essere partiti alla ricerca di un misterioso mostro marino, ad essere fatti prigionieri sul Nautilus, sottomarino d’avanguardia guidato dal capitano Nemo. La nostra avventura ci vedrà quindi alla guida di due personaggi, prigionieri e forzati collaboratori del capitano. Il nostro scopo è in realtà la fuga ma per raggiungerla sarà necessario seguire le avventure del sottomarino più famoso del mondo, esplorare isole deserte e avventurarci anche in una passeggiata sul fondo del mare!
Tra dialoghi di qualità e creature spaventose, 20.000 Leagues riesce ad appassionare il giocatore e a coinvolgerlo all’interno di una straordinaria avventura che cerca di rimanere fedele e di far vivere con la sua grafica vibrante le vicende del romanzo.
Un titolo arcaico ma ancora godibile
Il gioco è davvero vecchio e soffre delle immense limitazioni tecniche dell’epoca, non manca comunque di regalare scorci mozzafiato, immagini dettagliate e una generale cura del dettaglio che lo trasforma in una strana perla del passato, un gioco particolare che diventa a sua volta un’avventura alla scoperta di un modo di fare prodotti interattivi differente.
20.000 leagues può assomigliare a una moderna visual novel, o a un libro interattivo di sicuro però custodisce ancora una certa magia che potrebbe coinvolgere il retrogamer più paziente e affondarlo in un universo di misteri e esplorazioni degne del grande romanzo d’avventura alla maniera di Verne.
Un titolo quindi assolutamente non per tutti, ma che può far innamorare chi si lascerà sedurre dalle schermate dai colori acidi e dall’estrema cura del dettaglio nelle atmosfere di gioco. Un grande titolo del passato che, agli albori del mondo videoludico, mostrava già la potenza narrativa di un media destinato ad evolvere e crescere a dismisura.