Macchine e magia
Uscito nel 1993, T
echno Clash è un titolo con due anime. Una incredibilmente positiva, l’altra purtroppo negativa.
Ci troviamo di fronte a un gioco con carisma da vendere, uno stile unico e un mix di cyberpunk e magia che si fonde con realtà distopiche e mondi corrotti. Un mix che da solo riesce a vendere il gioco e che causa buona parte dell’interesse a tornare nei casinò e nelle lande desolate di Techno Clash.
All’idea originale si aggiunge una grafica di livello che ricorda per certi versi alcuni titoli Amiga, senza tralasciare una enorme offerta per quanto riguarda magie e poteri del nostro protagonista che ci permettono di studiare diversi modi per liberarci degli infiniti nemici.
Eccoci quindi in una sorta di Hotline Miami del passato, un titolo che stile da vendere ma che pecca così tanto in difficoltà da finire per essere quasi ingiocabile.
Difficile, troppo difficile, anche per gli anni 90
Techno Clash poteva essere uno dei grandi prodotti dell’epoca, il problema sta però nella 
sua difficoltà davvero eccessiva che rende frustranti le sequenze di gioco. Ci troviamo infatti costantemente sotto assalto da parte degli avversari, solitamente armati e talmente nascosti in mezzo agli sprite degli scenari da renderli difficili da individuare. Il risultato è una difficoltà eccessiva che, nonostante tutti i nostri poteri finisce per metterci ko prima del previsto.
Un gioco quindi solo per gli hardcore gamers in cerca di una grande sfida, magari per streamers e youtubers che vogliono lanciare una serie e mettersi alla prova.
Techno Clash è un titolo davvero bello ma troppo difficile e ripetitivo, un gioco che poteva davvero entrare nella rosa dei capolavori, ma le cui falle non gli permettono di superare la prova del tempo.
Comunque un titolo valido, ma davvero per pochi. Da provare o da sfoggiare in collezione per tutti i possessori di Sega Mega Drive.
