A caccia di Grandi Antichi
Alone in the Dark: the new nightmare esce nel 2001 e si presenta come quarta iterazione della serie Alone in the dark.
Il gioco è abbastanza controverso, ci troviamo infatti di fronte a un buon titolo survival horror ma allo stesso tempo a una edizione snaturata del franchise. Alone in the dark: the new nightmare brilla infatti nelle primissime fasi di gioco per cadere però in una deriva troppo action nelle sequenze successive. Rapidamente l’orrore e l’ansia generale dei vecchi titoli perdono mordente e diventano una semplice caccia la mostro, mostri che affronteremo con interessanti dinamiche, l’utilizzo della torcia per danneggiarli e così via, ma comunque mostri da sterminare. Accade un po’ quello che avevamo visto in Resident Evil 3, quando la saga decise di prendere una direzione più volta alle armi da fuoco che alla fuga e al terrore.
Atmosfera e grafica
Quello che ci troviamo tra le mani è comunque un gioco forte di un comparto grafico d’eccellenza, un sonoro di livello e una trama accattivante che si rifà al più classico degli archetipi lovecraftiani.
Alone in the dark in questa sua nuova forma perde quel senso esotico e strano dei primi episodi (nonostante il 2 in particolare sia abbastanza deludente sotto il punto di vista orrorifico) sposando invece una meccanica che pesca a piene mani da Resident Evil e troppo poco da Silent Hill. Il risultato è un buonissimo gioco che si farà apprezzare da chi non è cresciuto cercando di capire come superare l’enigma degli specchi del primo Alone in the dark, una mezza delusione invece da chi si aspettava un grande ritorno della saga.
Tra inquadrature inquietanti e mostri terribili, questo gioco riesce a tenere incollati allo schermo fino alla fine, e, lo ammettiamo, far fuoco con il revolver di Edward è sempre piacevole anche a distanza di svariati anni.