Slimer è tornato
Uscito nel 1989, Ghostbusters 2 è il tie in del celebre secondo film generazionale degli acchiappa fantasmi. Eccoci quindi alle prese con un gioco che ci propone diversi tipi di gameplay, trasformandosi però rapidamente in una strana accozzaglia che brilla per alcune trovate ma che finisce irrimediabilmente per sprofondare nella mediocrità.
Ci troviamo davanti a una specie di riassunto del film che ci vedrà calarci per le fognature, guidare la statua della libertà e affrontare una sorta di puzzle adventure finale per sconfiggere il terribile Vigo.
La prima sessione può vantare una grafica a una cura delle animazioni straordinarie che ancora oggi lasciano a bocca aperta di fronte a una pixel art tanto accurata. Peccato però per il gameplay, complicato e poco solido che tende pesantemente all’impossibile, diventando di fatto una delle poche cose viste dai videogiocatori dell’epoca di questo Ghostbusters 2.
Dopo le fogne
Se riuscirete a superare la prima sequenza vi ritroverete in un bullet hell con visuale laterale alla guida della statua della libertà. Anche qua sarà necessario memorizzare le ondate nemiche per tentare di superare il terribile livello, pena tornare nell’incubo del primo.
Il gioco è estremamente breve e vede la sua longevità strettamente nella difficoltà folle che lo caratterizza. Tra sequenze “filmate” abbastanza scarse e momenti interessanti, Ghostbusters 2 cerca di emergere dalla melma ma raramente ci riesce. Ci troviamo di fronte a un prodotto minore, un gioco sviluppato più per spremere il brand che per amore del media.
Un vero peccato, dato che alcune buone premesse c’erano, specialmente di fronte alla grafica e alla sequenza finale che poteva caratterizzare l’intero titolo.
Che dire, se siete appassionati sfegatati del film e possedere un Commodore 64, forse un pensierino ce lo potete anche fare, in caso contrario andate alla ricerca di altri giochi di questo genere, o semplicemente di un altro degli svariati e divertenti Ghostbusters.