Diavoli e dittature
Quando uscì Requiem nel 1999, i giocatori del mondo ebbero finalmente la possibilità di vedere in azione le gioie di una Voodoo card, oltre che le meraviglie di uno stile di gioco che iniziava a tenere più all’Half Life che al classico Doom (senza niente togliere a Doom). Con questo Requiem ci troviamo così di fronte a un titolo che fonde una trama sfaccettata con un sistema ai limiti dell’open world corredato da una grafica straordinaria e da una direzione artistica possente e originale.
Requiem ci vede interpretare un angelo mandato in missione speciale per distruggere un regime distopico alle cui spalle c’è direttamente il maligno. Religione e politica si fondono mostrando il regno del diavolo in una forma dittatoriale e ipermilitarizzata.
Per farci strada tra soldati e creature malefiche avremo a disposizione poteri divini e tremendi degni del Dio del vecchio testamento, oltre che prodi alleati umani, la resistenza alla quale ci uniremo.
Un mondo cyberpunk
Requiem ha una grafica di alto livello e un gameplay molto divertente. A rendere il gioco unico e straordinario è il mondo virtuale che è stato creato nel quale avremo la possibilità non solo di sparare ma anche di vagare, conoscere personaggi con i quali dialogare oltre che assistere a terribili scene di regine come violenze e soprusi sui cittadini che vendicheremo nella nostra crociata.
Il titolo vanta anche una delle boss fight più belle della storia dei videogiochi che vede la lotta con lo stesso lucifero capace di trasformarsi in uno stormo di corvi per poi ricomporsi e attaccarci furiosamente.
Un gioco di qualità che anche oggi si lascia giocare grazie alla sua direzione di alto livello che lo rende una piccola perla del mondo PC.
Un’esperienza che non deluderà chiunque sia in cerca di uno sparatutto più complesso del solito.
https://www.youtube.com/watch?v=BVvwx8NnutQ