Adventures of Lolo fu una rivelazione per il genere puzzle game e un successo inatteso per Nintendo, che sicuramnete non si aspettava un’accoglienza così positiva per un titolo slegato da serie famose. Si trattava di un classico gioco a enigmi basato su singolo schermo e inquadrato dall’alto, con il protagonista che doveva “risolvere” ogni stanza per poter uscire e proseguire il suo cammino.
L’obiettivo ultimo, manco a dirlo, era salvare l’ennesima principessa rapita: un classico di anni ’80 e ’90 poi scomparso in tempi più recenti (oggi sono le principesse a rapire i cattivi). Per riuscirci, dovevamo aprire la porta di ogni stanza raccogliendo prima il giusto numero di cuori evitando le attenzioni sgradite dei vari nemici. Oltre a questo, c’erano vari meccanismi da attivare e poteri temporanei per lo stesso Lolo, ad arricchire la varietà complessiva.
Ma il lato miglore del gioco restava la perfetta unione di comandi semplici, grafica piacevole e gameplay molto azzeccato. Personaggi e fondali erano ben disegnati per gli standard del NES, mentre ogni stanza rappresentava una bella sfida anche per i giocatori più esperti (soprattutto nei livelli avanzati). Inoltre, la durata complessiva non era trascurabile con una cinquantina di livelli pronti ad aspettarci.
Come tutti i puzzle game, anche Adventures of Lolo soffriva di ripetitività sulla distanza e poteva diventare spesso frustrante. Un errore, spesso, voleva dire rifarsi tutto il livello dall’inizio e molti elementi della grafica si ripetevano tra le diverse ambientazioni. Eppure, l’ottima regolazione della difficoltà e la simpatia dei protagonisti lo resero un piccolo classico che diede inizio addirittura a una serie.
Nintendo, insomma, aveva fatto centro ancora una volta puntando tutto sulla giocabilità visto che non c’erano mascotte famose come protagonisti. E il gameplay l’aveva salvata da un possibile flop, perché tuttora Adventures of Lolo risulta parecchio gradevole da giocare. Ed è anche molto spietato, a dispetto dei teneri personaggi che mostra sullo schermo.