Indie retrò sì o no?
L’ondata di titoli in stile retrò carichi di omaggi al passato e caratterizzati da una grafica 2d, uno stile, solitamente motroidvania o roguelike e musiche a 8 bit non si arresta ed è diventata pericolosamente un trend che sembra più legato alla prigrizia degli sviluppatori che a una ricerca artistica nella pixel art (come avviene in alcuni titoli come lo straordinario Sword and Sorcery EP).
Ed ecco che alla carovana degli indie retrò si aggiunge questo Aggelos, titolo che omaggia praticamente ogni vecchia gloria del passato e che potrebbe regalare più di una emozione agli appassionati del genere quanto dimostrare la necessità di fermare questo trend che sembra ormai davvero abusato.
Aggelos ci vede nei panni del solito eroe alle prese con l’apertura di un varco sul mondo delle tenebre.
Le meccaniche sono quelle tipiche del metroidvania in pixel art, eccoci quindi a progredire per una serie di aree che mostrano più di una citazione eccellente, da Golden Axe a Wonder Boy, senza trascurare nuovi classici come Hollow Knight.
Amarcord
Aggelos è un buon titolo, che non eccelle e non offre niente di indimenticabile agli utenti.
Sembra quindi più che altro il rappresentante di un nuovo sottogenere che affolla ormai Nintendo Switch, Steam e altre piattaforma e che inizia, a nostro avviso, a mostrare il fianco a problematiche di originalità.
L’ispirazione presa dai souls, il richiamo ai grandi Metroidvania è gradito ma, come insegnano i grandi classici, Castlevania e Metroid sono riconosciuti tali proprio per aver fatto scuola, non per aver seguito la massa.
La pixel art potrebbe offrire tantissimo di più se sfruttata in modo innovativo e intelligente, senza necessariamente cercare di ricalcare classici del passato che già possediamo e ai quali possiamo tornare vivendo esperienze ben superiori degli emuli del presente.
Un titolo su cui riflettere.