La balestra volante
Uscito nel lontanissimo 1989, Arbalester si propone come un classico shoot em up con visuale dall’alto e una tematica che fonde aerei vecchio stile con jet ultra moderno e navicelle dalle fattezze aliene.
Non è ben chiaro chi siamo e cosa facciamo, sicuramente però decolliamo dalla terra e combattiamo contro un non meglio identificato, agguerritissimo avversario.
Eccoci quindi alle prese con le solite sparatorie volanti, proposte però con uno stile solido e accattivante che raggiunge uno standard difficilmente superato negli anni successivi. Tutto sta nel feeling delle armi e nell’espediente grafico di donare profondità all’azione di gioco. Ci troviamo così di fronte a un 2d che gioca col falso 3d, dando una massa ben precisa a mezzi e ambientazioni e aggiungendo la presenza di oggetti e avversari a terra o in mare che potremo distruggere solo colpendoli con i relativi bombardamenti.
Bello e perduto
Arbalester non è particolarmente noto, un grave peccato anche perché ci troviamo di fronte a uno dei titoli più interessanti del genere e ad un grande precursore, vista la qualità sia grafica che tecnica, sfoggiata nel 1989, anno dove uscivano cose decisamente non belle da vedere e dal gameplay estremamente limitato.
Arbalester merita quindi tutta l’attenzione degli amanti del genere e chi sa che non possa diventare uno dei titoli più amati di questa, un tempo fortunata, visione del videogioco arcade.
Da provare, senza alcun dubbio
Il titolo merita di essere giocato, anche semplicemente per godere di tutti quei piccoli dettagli che lo rendono ancora affascinante, come il dello del nostro jet, l’atterraggio alla fine dei vari livelli, il design degli avversari e quella criptica realtà dove veniamo catapultati che sembra far pensare a una celata invasione aliena o a chi sa quale apocalisse robotica in atto.
Provatelo, non ve ne pentirete, un retro game da non trascurare.