battaglie digitali
Beach Head, uscito nel 1983, ci vede alle prese con uno sbarco militare in piena regola, eccoci quindi prima alla guida delle nostre navi da combattimento, con le quali dovremo avvicinarci e cannoneggiare l’area, successivamente passeremo alla guida dei veicoli da sbarco e dei tank che ci permetteranno di conquistare la nostra posizione. Esiste anche una fase opzionale che ci vede attraversare disarmati dei tunnel pieni di mine e di sottomarini, superati i quali guadagneremo un effetto sorpresa che indebolirà le difese avversarie.
Un mondo arcaico
Beach Head arriva dal lontanissimo 1983 e, per la sua data di uscita, ci offre davvero un pacchetto interessante che mostra il concetto stesso di videogioco bellico ancora in fase di affermazione e, proprio per questo, molto più votato al pionierismo e alla sperimentazione. Stiamo parlando di un’epoca dove tutto era da scrivere e realizzare un gioco strutturato in sequenze poteva essere in qualche modo una idea geniale. Beach Head riesce quindi a darci ancora del divertimento, anche dopo tutti questi anni, grazie specialmente alla sua unicità.
Indimenticabile la fase finale del combattimento dove ci troveremo in una corsa contro il tempo nel tentativo di fermare il cannone nemico. Abbattibile di fatto solo se siamo riusciti a raggiungere l’ultimo scontro con un buon numero di carri armati intatti.
Giocare alla guerra
Riprendere in mano Beach Head è una bomba di nostalgia, niente vieta però che, il retrogamer che non conosce questo titolo, non possa comunque appassionarsene e spendere del piacevolissimo tempo in un contesto bellico fatto di veicoli e navi.
Un titolo non per tutti, capace di divertire e appassionare chi ha una vena simulativa e chi si lascerà prendere dalle furiose battaglia riprodotte in questo gioco del passato più remoto.
Con le sue tinte giallognole e con la sua pixel art bellica, Beach Head passa a pieni voti il test del tempo, attenzione però alla snervante difficoltà!