Techno, techno, techno! La musica techno era ovunque negli anni ’90 e i videogame non potevano sfuggire a questa moda. La casa statunitense Activision, per dare qualcosa in più al gioco, cambiò la colonna sonora di BioMetal inserendo varie tracce del gruppo dance 2 Unlimited. Il risultato può essere discutibile, sentendo i bassi da discoteca dello schemo dei titoli, ma perlomeno originale.
Al di là del sonoro, il gioco era lo stesso che il team giapponese Athena aveva già presentato con altre musiche. Si trattava di un classico shoot’em up a scorrimento orizzontale, dedicato ai più esperti in questa categoria. La difficoltà era infatti clamorosamente alta, tanto che una partita poteva durare pochi minuti. Merito, o colpa, dei tanti nemici sempre presenti su schermo e dei moltissimi proiettili che viaggiano allegramente verso di noi.
La nostra astronave, altro elemento caratteristico, aveva un sistema misto energia/scudi che si ricaricava con il tempo. Quando disponibile, consentiva di avere una barriera attorno allo scafo e quindi una protezione aggiuntiva che all’occorrenza poteva diventare un’arma. Peccato che il tutto fosse limitato nel tempo e abbastanza lungo da caricare, lasciandoci esposti fin troppo alle attenzioni degli avversari.
Contando su una buona realizzazione tecnica, i rallentamenti erano limitati e sopportabili, BioMetal vantava e vanta tuttora un aspetto più che discreto. Il design di fondali e veicoli era piuttosto dettagliato, e non mancavano gli effetti speciali. Peccato che la grafica tendesse a ripetersi parecchio già dall’inizio mentre il genere shoot’em up conta proprio sull’effetto sopresa per tenerci incollati allo schermo.
Non avendo granché di originale, colonna sonora a parte, BioMetal finì nell’enorme scaffale già occupato dai tanti sparatutto 2D del periodo. Chi voleva una grafica migliore aveva diverse alternative, e la difficoltà esagerata (unita alla grafica ripetitiva) non invogliava troppo a giocare. Visto oggi, con gli shoot’em up praticamente scomparsi, fa più impressione di una volta, ma basta rigiocarlo un attimo per capire che non c’è tantissimo…oltre alla techno.