A caccia di replicanti
Uscito nel 1985, Blade Runner è un titolo particolarissimo. Il gioco infatti non riuscì a ottenere la licenza del film, ripiegò quindi spacciandosi per gioco ispirato alla colonna sonora di Vangelis. Ecco che, nonostante lo scarso gradimento del compositore, le melodie rielaborate dal Commodore 64, si trasformano in qualcosa di forse ancora più oscuro che nella loro forma originale. Ci ritroviamo così di fronte a una piccola perla dimenticata, un gioco che ci mette nei panni di un cacciatore di androidi che ci ritroveremo a braccare su una mappa di gioco e poi a inseguire per le affollate e pesanti strade di una metropoli futuristica.
Nonostante lo scarso gradimento ai tempi dell’uscita, la verità è che questo Blade Runner funziona. La direzione artistica è altissima così come la sensazione di essere dei veri propri Blade Runner impegnati in un lavoro spietato che ci vede diventare meno umani delle stesse macchine a cui diamo la caccia.
Colonna sonore d’eccezione
La colonna sonora vede la riproposizione di alcune tracce del film, il filtro elettronico ha un effetto incredibile, trasforma i pezzi in una vera e propria nuova edizione che riesce a muoversi dalla malinconia alla violenza regalando un comparto sonoro a dir poco incredibile.
Il gioco è lento, pieno di animazioni e movimenti misurati, quello che fu visto ai tempi come un elemento negativo, è in fase di recensione giudicato come positivo.
Quello che ci troviamo di fronte è infatti un simulatore di caccia al replicante, un titolo forte, pesante, piovoso come il mondo in cui ci muoviamo.
Niente che ci avvicini al capolavoro del 1997, ma questo Blade Runner del 1985, convince ancora nelle sue peculiarità.