California Games è uno dei titoli pù rappresentativi degli anni ’80 e del successo del Commodore 64 in quel periodo, avendo portato i giochi sportivi tra il pubblico di massa. E lo ha fatto con uno stile tutto suo, diverso dai classici multievento ispirati a Olimpiadi e competizioni reali. Qui si trattava soprattutto di divertirsi e farlo con stile: Epyx, casa madre del gioco, ebbe il merito di osare con una scommessa che si rivelò vincente.
In California Games, venivano raccolte le attività più in voga sulla costa ovest degli Stati Uniti tra spiagge, palme e sole quasi tutto l’anno. Si partiva dallo skateboard per arrivare alla BMX passando per l’immancabile surf. Ogni evento era una sfida a punteggio con gli altri giocatori, per metter in mostra chi aveva più esperienza con i comandi e la disciplina rappresentata.
Non c’erano obiettivi particolari, una storia, o carriere di sorta: si doveva esclusivamente puntare al proprio record superando quelli degli altri partecipanti. In questo stava il grosso pregio e insieme l’enorme difetto di California Games: tolte le sfide multiplayer, non c’era nulla per chi giocava abitualmente da solo. La prima versione per Commodore 64, inoltre, soffriva di caricamenti continui e comandi tutto fuorché intuitivi.
Sul lato tecnico, invece, Epyx aveva svolto un ottimo lavoro grazie alla grafica molto colorata e ben animata ma soprattutto alle musiche inconfondibili. La colonna sonora usata nello schermo dei titoli, da sola, ha segnato la storia come la targa in stile auto americana con il nome del gioco. Ma c’erano altri dettagli che hanno fatto di California Games un classico, come gli sponsor reali che ai tempi erano un’eccezione per i videogame.
Grazie all’enorme successo raccolto dalla prima versione, arrivò poco dopo su una vasta serie di formati che andavano dai computer alle console del periodo. Ebbe anche un seguito ufficiale all’inizio degli anni ’90 che però non raccolse nemmeno una parte della popolarità del primo episodio. Evidentemente, era finito il periodo dei passatempi estivi e i tanti fan dello sport virtuale erano tornati alle discipline più “serie”.