Chi non ha mai sognato di poter entrare nei panni di un cavernicolo di dubbia credibilità che passi tutto il suo tempo a saltare, tirare panciate e grattarsi in ogni anfratto ogni qual volta si rimanga fermi per assenza di input? Nessuno che alza la mano? Dai, qualcuno ci sarà…
Beh, comunque è proprio questo che permette di fare Chuck Rock, gioco sfrenatamente divertente ed ironico.
La forza di Chuck Rock è proprio questa: prendere in giro in maniera simpatica sia il modo in cui storicamente viene dipinta la preistoria in film, libri, etc… sia il mondo dei videogiochi platform: normalmente in questi giochi si controllano eroi in missione, dal fisico perfetto e dalla mascella squadrata, dotati di armi avveniristiche ed improbabili, pronti a lottare contro barbari e nemici spietati ed imbruttiti.
Ecco, non è esattamente il caso di Chuck Rock: il nostro eroe in questo caso è un panzone vestito solo di un perizoma adamitico, con pochi capelli, la faccia perennemente corrucciata (tranne quando viene colpito), un mento notevole e sporgente.
La sua missione è abbastanza classica: si tratta di ritrovare la compagna, Ophelia Rock, rapita dal nemico Garry Gritter, un’incredibile ed anacronistico sosia di Elvis Presley bramoso di strappare la preistorica biondona dalle mani dello sposo. Chuck, per riavere indietro la sua Ophelia, dovrà perciò arrivare alla fine di ogni livello prendendo a panciate ogni cosa gli si pari davanti – anche quelle piccine e carine -, prima che esse lo colpiscano.
Con un comparto grafico molto variopinto e ben curato e un gameplay improntato allo spasso più assoluto (Anche a costo di non essere proprio fluidissimo nei movimenti), Chuck Rock riesce nella sua impresa di intrattenere e divertire con un approccio fresco ancora oggi, nonostante gli anni passati.
Menzione finale: alcuni passaggi nella colonna sonora 8 bit sfiorano il noise pop. Incredibile.