Combat School è stato uno dei giochi più originali visti sotto le insegne Konami, considerando che uscì in sala giochi e che si rischiava pochissimo in ambito coin-op (visti i costi di produzione). Era un multievento sportivo ambientato nei campi di addestramento dei marine, che puntava sull’abilità del giocatore nel superare varie prove. E nel premere velocemente i pulsanti, dato che il sistema di controllo era simile a Track & Field, dello stesso produttore giapponese.
Si partiva dalla corsa a ostacoli per arrivare alle arti marziali, passando dal braccio di ferro. L’originalità delle prove, e la semplicità dei comandi, lo resero subito popolare non solo tra i fan del genere sportivo, viste le influenze “action”. E dopo la scuola, si parla del 1987 dopotutto, eravamo impegnati nel livello conclusivo a liberare il presidente USA ostaggio dei terroristi.
Combat School vantava, per quei tempi, una discreta realizzazione a livello grafico/sonoro. I colori non erano moltissimi e la qualità audio piuttosto scarsa, ma la varietà restava e resta tuttora invidiabile. Nonostante i limiti della grafica 2D, gli sviluppatori riuscirono a usare diverse inquadrature per ciascun evento e altre souzioni ingegnose. Gli intermezzi animati, ad esempio, che mostravano i nostri superiori o i compagni di corsa nella vita da reclute.
Caso più unico che raro, Combat School non aveva l’opzione per continuare e quindi andava completato con una sola partita. Non essendoci nemmeno le classiche “vite” il Game Over era sempre dietro l’angolo se si falliva un test. All’inizio, veniva data una seconda possibilità attraverso la punizione degli esercizi alla sbarra. Fallendo anche questa prova aggiuntiva, non c’era via d’uscita se non ripartire dall’inizio.
Lo scenario militare e la grande giocabilità resero Combat School un successo che arrivò puntualmente sui maggiori formati casalinghi dell’epoca. Una fama che durò poco, perché in pochi mesi si perse in mezzo ai più popolari platform e action game. Visto oggi, resta apprezzabile non tanto per la grafica (invecchiata male) ma per l’originalità di certe prove e l’atmosfera davvero unica.