Strategia e battaglie
Defender of the Crown esce originariamente su Amiga nel 1986 e successivamente anche su MS DOS. Il titolo è estremamente particolareggiato e avanzato per l’era della sua uscita e vanta alcune caratteristiche davvero uniche e una cura del dettaglio assolutamente maniacale.
Il gioco segna l’inizio di uno stile e una qualità grafica superiori ai giochi precedenti, la pixel art confezionata in maniera sopraffina, sorprende ancora per gli effetti e la cura dei dettagli. Indimenticabili sono le ombre proiettate dai duellanti quando entriamo all’interno di un castello durante un assalto, un effetto visivo di forte impatto che ancora oggi affascina e coinvolge.
Mente e spada
In Defender of the Crown ci troveremo a gestire in un sistema a turni il nostro regno, valutando le scelte da prendere, acquistando soldati e gestendo la nostra economia. Altro frangente è invece quello della guerra. Se decidiamo infatti di attaccare un territorio vicino, ecco che il titolo ci mette direttamente alla guida del nostro protagonista di cui dovremo gestire movimenti e combattimento attraverso un sistema semplice quanto particolareggiato e che spezza il ritmo di gioco in maniera positiva, creando di fatto un appassionante gioco dentro al gioco.
Il mondo medioevale in cui Defender ci porta è complesso e dettagliato, curato fino al minimo dettaglio e vivo di un periodo storico realistico, lontano dalle derive fantasy della maggior parte dei videogiochi.
Un classico
Defender of the Crown è un classico imperdibile per tutti gli amanti dei videogiochi. Quello che impressiona di più è trovare una grafica di livello e uno stile di gioco ancora oggi innovativo in un prodotto di 30 anni fa. La riscoperta dei giochi retrò, a volte fa pensare di guardare al futuro e fa capire quanto la strada non sia stata verso una reale evoluzione, ma forse verso un calo di creatività generale, dettato dalle esigenze di mercato.