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Delta – Commodore 64

Nell’enormità di sparatutto, o spara e fuggi com’erano chiamati allora, usciti su Commodore 64 c’è qualche nome che è rimasto impresso nella storia. Uno di questi è sicuramente Delta, titolo creato dal “guru” Stavros Fausolas che vedeva la collaborazione (alle musiche) di un’altra superstar come Rob Hubbard. Insieme, crearono uno dei giochi più rappresentativi della filosofia anni ’80 applicata ai videogame: sbagliare, ripetere, imparare.

DeltaPresentato con la classica visuale di lato a scrolling orizzontale, Delta riprendeva la struttura di altri classici inserendo però diverse caratteristiche personali. Essendo difficile per vocazione, non regalava nemmeno i potenziamenti senza far “sudare” il giocatore. I power-up erano infatti ostacoli che potevano eliminare la nostra astronave, venendoci addosso. Solo raccogliendo il giusto quantitativo di denaro si potevano sbloccare e raccogliere.

Non solo: gli stessi bonus avevano una durata limitata nel tempo e potevano essere disattivati da alcuni nemici. Tutto questo faceva di Delta più un corso di sopravvivenza che non un videogame. Eppure, l’attenzione spesa a livello realizzativo (soprattutto nel gameplay) lo rese subito molto amato dai fan della categoria. Elementi come la precisione dei comandi, la velocità dell’azione e la varietà dei nemici lo rendono tuttora un ottimo shoot’em up.

DeltaI difetti erano concentrati nell’aspetto troppo spartano della grafica, quasi monocromatica. Si trattava di una scelta stilistica ma rese il gioco poco interessante nelle foto sulle riviste di allora, praticamente l’unico modo per farsi una prima impressione. L’audio, invece, vedeva emergere ancora il genio di Rob Hubbard nella possibilità di remixare le musiche durante i caricamenti.

Per l’epoca, eravamo solo nel 1987, c’erano anche diversi elementi che sarebbero diventati standard nei videogame molto più tardi. Tra questi, le opzioni legate al sonoro: potevamo scegliere se avere gli effetti o la musica, quest’ultima ispirata addirittura ai Pink Floyd. Benché non abbia avuto l’impatto che meritava per la concorrenza di serie più famose, Delta aveva una sua genialità e “cattiveria” molto particolari.

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