Cacciatori di demoni e chiavi
Demon Stalkers esce nel lontano 1987, prodotto da Micro Forte famosa per lo splendido Fallout Tactics. Il titolo è di fatto un action adventure con venature alla pacman e rimandi a Gaunlet. Ci troviamo alla guida di un guerriero capace di lanciare letteralmente coltelli ad avversari che variano da strani stregoni a topi giganti. Il gioco si muove attraverso dinamiche molto semplici introducendo una componente puzzle ed esplorativa che ci vede alla costante ricerca di chiavi per aprire aree inizialmente precluse.
Bruttino al giorno d’oggi, normale per i tempi
La grafica è di bassa qualità, in questo caso ci troviamo di fronte ad un gioco che non fece niente ai tempi, per spremere in maniera intelligente le poche risorse a disposizione. Il risultato è un gioco che visivamente piacerà solo a chi cerca uno stile assolutamente retrò e non si aspetta nessun tipo di sorpresa come quelle che a volte anche la pixel art più primordiale è in grado di regalare.
Il gameplay si lascia giocare e riesce a divertire nella frenesia delle ondate di avversari e nella spasmodica ricerca delle chiavi per avanzare nelle mappe di gioco. Anche sotto il punto di vista sonoro ci troviamo agli albori del videogioco, di conseguenza non ci si può lamentare ma c’è comunque poco di cui gioire.
Un titolo da riscoprire?
probabilmente no, Demon Stalker sta bene nella sua epoca e non necessita di essere rispolverato, il gioco al giorno d’oggi risulta troppo arcaico senza proporre meccaniche sempreverdi come quelle dei grandi classici. Quello che ci troviamo di fronte è un tentativo embrionale di creare qualcosa di diverso e nuovo seguendo comunque la scia dei grandi prodotti dell’epoca.
Bello da rivedere, e da scoprire come parte della storia del media, ma sicuramente niente che ci terrà incollati allo schermo per più di dieci minuti.