Vita da minatori
Dig Dug nasce come arcade nel 1982 e vive moltissime incarnazioni e copie di vario genere. Una delle versioni a nostro avviso più piacevole è quella per Gameboy. Ecco che ci troviamo alle prese con un titolo che fonde lo stile di Pacman con una meccanica particolare. Impersoniamo infatti un buffo minatore, intento a scavare tunnel e collezionare chiavi per raggiungere le stanze successive.
La nostra opera è ostacolata da una infinità di creature fastidiose che ci danno la caccia e tentano di fermare il nostro prezioso lavoro sotterraneo. Per difenderci abbiamo una misera frusta, colpendo ripetutamente gli avversari li faremo gonfiare fino a esplodere. Una magra consolazione che la maggior parte delle volte è piuttosto inutile lasciando la fuga come miglior difesa del gioco.
Ancora più giù, di più, di più
Dig Dug è perfetto per la portatile Nintendo, il gioco ci vede infatti impegnati in rapide sessioni fatte di corse frenetiche e fughe dagli odiosi mostriciattoli, e poi ancora, nuove chiavi, nuovi nemici e nuove trappole da utilizzare a nostro vantaggio, o sotto le quali rimanere tragicamente schiacciati!
Dig Dug è divertente, con uno stile visivo accattivante e una musica orecchiabile ci coinvolge alla maniera di uno Snake e di tutti quei giochi che fanno della semplicità il loro cavallo di battaglia.
Un titolo carino per gli amanti del Gameboy
Dig Dug non è un capolavoro, al giorno d’oggi possiamo definirlo però un buonissimo passatempo. Un gioco capace di dare dipendenza, di divertire e di scatenare la nostra furia all’ennesima morte. Sì perché Dig Dug non è per niente facile e con l’avanzare dei livelli la situazione si fa sempre più complicata.
Da provare per i nostalgici del titolo da sala giochi o per chi vuole scoprire un titolo arcade, veloce e dal concept originale e divertente.