Dino Crisis è un’altra delle tante serie ormai abbandonate da diversi anni, che in molti vorrebbero rivedere sugli schermi. All’esordio del 1999, il primo episodio fu criticato per le troppe somiglianze a Resident Evil e per la sua brevità, ma visto oggi sa ancora come distinguersi. Merito del talento di Shinji Mikami, creatore del sottogenere survival horror e particolarmente ferrato in campo action game.
Nonostante la presenza dei dinosauri, i riferimenti a Jurassic Park erano minimi ed è anche per questo che riuscì a lasciare il segno. Un centro di ricerca era stato preso d’assalto da una forza sconosciuta e, giunti sul posto, ci trovavamo di fronte alla drammatica verità: dinosauri ovunque! I protagonisti, l’immancabile squadra di soldati super esperti, doveva pensare a come sopravvivere.
Rispetto al più illustre predecessore con gli zombi, Dino Crisis aveva dalla sua (clamoroso per l’epoca) un motore grafico totalmente 3D. Ciò rese possibile creare sequenze più dinamiche e un sistema di telecamere mobili, molto cinematografico come resa a video. Nonostante la bassa definizione e i tanti spigoli nei personaggi, infatti, Dino Crisis sapeva come creare tensione e paura nei giocatori.
Anche il tasso di violenza si manteneva su livelli piuttosto alti con sangue ovunque, persone fatte a pezzi e così via. Trovandoci a fine anni ’90, non era così scontato vedere su console simili caratteristiche, ed anche per questo motivo fu molto popolare. Peccato che nelle dinamiche riciclasse fin troppo Resident Evil, basando tutto sulla solita struttura fatta di poche sparatorie e tante porte da aprire.
Pur essendo molto derivativo come gameplay, aveva qualche idea interessante come la necessità di curare le ferite. Anche gli scontri più rapidi potevano finire molto male per la protagonista, che iniziava a sanguinare perdendo salute. I dinosauri, inoltre, erano tutt’altro che stupidi e sapevano come evitarci, aggirarci o seguirci anche attraverso stanze diverse. Rispetto si soliti zombi, era un bel passo in avanti e rendeva i combattimenti molto meno scontati.