Guerrieri e dragoni
Conosciuto anche come Dragon Quest 2, e forte di una direzione artistica sotto la guida di Akira Toriyama, Dragon Warrior 2 è un eccezionale rpg che ancora oggi riesce ad incantare, catapultando il giocatore all’interno di un mondo fatato.
Se c’è una cosa che si è persa nel passaggio tra retrogaming e gaming moderno, credo che sia la magia.
Le opere Nes, Snes, e addirittura alcune produzioni dell’era Playstation, riusciva a sopperire alle loro limitazioni tecniche creando atmosfere magiche, pochi sprite riuscivano a delineare universi complessi e affascinanti.
Le carenze tecniche, la mancanza di internet a risolvere ogni mistero, così come la scelta di non prendere mai il giocatore per mano, generavano nei videogiochi del passato un senso di mistero e scoperta che difficilmente possiamo rivivere nei titoli moderni.
Dragon Warrior 2 ne è un esempio perfetto
La grafica minimale ma delicata, gli squisiti dialoghi che utilizzano un linguaggio ispirato a quello di Shakespear, la trama complessa e affascinante, così come i molti segreti, riescono infatti a generare pura magia. Una magia che non ha paura del tempo e che vi catturerà in pochi minuti, trasportandovi all’interno di una delle avventure più belle della saga di Dragon Quest.
Un rpg d’altri tempi
Dragon Warrior sfrutta al meglio le sue meccaniche rpg, proponendo un interessante party che ci troveremo ad assemblare per proseguire nella nostra avventura.
Accompagnati da splendide musiche, affronteremo così scontri con creature di ogni genere, malvagie divinità, e momenti di malinconia, fino a giungere all’inevitabile scontro finale con il Pantheon malvagio che ci attende alla fine del nostro viaggio.
Dragon Warrior 2 è un gioco che consigliamo a tutti, un titolo che, nel suo minimalismo e nell’arcaicità delle sue meccaniche, vi saprà coinvolgere all’interno di un mondo, ben più appagante di molti dei mondi che avete visitato di recente.
Da non perdere per chiunque ami il genere, e i videogiochi in generale.