Sembra assurdo dirlo dopo oltre vent’anni di successi, ma nessuno si aspettava il primo FIFA quando uscì su Mega Drive nel lontano 1993. Il genere sportivo era sì popolare, ma solo negli Stati Uniti mentre la scarsa diffusione dei videogame (rispetto a oggi) frenava la crescita di questa categoria. Buona parte dei luoghi comuni cambiò grazie al gioco di calcio firmato Electronic Arts e il resto, come si dice sempre, è storia.
FIFA International Soccer era diverso da qualsiasi altro gioco di calcio presente sul mercato, grazie alla sua particolare inquadratura che (ai tempi) lo rendeva molto vicino a una trasmissione TV. L’intenzione degli sviluppatori era chiarissima sin dal fischio d’inizio: offrire il migliore spettacolo possibile oltre che un buon gioco di calcio come “base”. E lo era, tolte le difficoltà iniziali dovute alla prospettiva e alla fluidità non certo granitica.
Il successo del primo FIFA, anche questo suona parecchio strano, si deve esclusivamente ai contenuti visto che non aveva la benché minima licenza ufficiale (a parte la federazione onomima). C’erano solo squadre nazionali e tutti i giocatori avevano nomi inventati, ma a nessuno importava quando la giocabilità restava spettacolare dal primo all’ultimo minuto.
Pur essendo chiaramente arcade, aveva elementi di simulazione nelle tattiche pre-partita e nella varietà di soluzioni con cui era possibile fare gol. Inoltre, l’impronta televisiva tipica di tutti i giochi EA Sports era evidente nelle presentazioni pre-gara (solo testuali ai tempi) e nel replay disponibile in qualsiasi momento. C’erano chiari problemi di collisione tra i giocatori, oltre che qualche bug di troppo, ma la resa a schermo bastava per far impallidire tutti i concorrenti.
Naturalmente, visto che FIFA è ancora oggi il marchio simbolo dei giochi di calcio, non serve ripercorrere la sua storia dopo quei mitici, e umili, inizi. Ma questo gioco dimostra come gli anni ’90 siano stati una fonte inesauribile di innovazione per i videogame, soprattutto sui formati da casa.
