A caccia di insetti
Continua il nostro viaggio nel mondo dei primi arcade.
Questa volta andiamo nel 1978 per incontrare un particolare arcade, tra i primi a fruttare uno sfondo reale sul quale comparivano le immagini virtuali.
Il risultato è straniante e davvero unico, tanto da aver trasformato Frogs in un titolo cult, e non sarà difficile riconoscere le fattezze della rana di Frogs nel celebre avversario di Undertale.
Eccoci quindi davanti a un prodotto d’altri tempi, un gioco che fonde strutture reali, nella forma di un simpatico e coloratissimo stagno disegnato a mano, con gli sprite bianchi, estremamente ben fatti per l’epoca che sfruttano la semplicità del titolo per offrire animazioni piacevoli e un gameplay interessante.
Scopo ultimo di Frogs sarà quello di mangiare il maggior numero di insetti possibili.
Inizieremo con timide farfalline per poi passare a api, mosche e bestiole di vario genere sempre più rapidi e difficili da catturare.
Di tanto in tanto avremo l’occasione di conquistare una partita gratuita catturando la velocissima lucciola.
Giochi d’altri tempi
Frogs è un titolo che difficilmente possiamo valutare assieme ai prodotti che conosciamo.
Ci troviamo infatti all’interno di un territorio di confine, un luogo dove i flipper e il gioco da bar evolvevano in qualcosa d’altro, e il videogioco iniziava a prendere forma.
Il concetto di Arcade andava ancora per la maggiore, senza necessitare narrazione e trame.
Frogs è quindi un gioco elettronico, competitivo interessante e dannatamente divertente per l’epoca.
Un arcade storico tra i primi in assoluto e tra i pochi a scegliere la via dello schermo fisso, elemento che lo contraddistingue e che, ancora oggi ci porta a parlare di questo videogioco primitivo.
Spesso confuso con Frogger, Frogs è un gioco necessario per tutti coloro che vogliono approfondire le origini della loro passione ormai decennale.
L’origine dei videogiochi e una strana via che avrebbero potuto percorrere.