Di spiriti e soldati
Uscito nel 2005, Geist è un titolo che parte da un concept davvero originale; il titolo infatti vede la sua storia diramarsi nell’ambiente della sperimentazione segreta militare, in questo caso ci troviamo di fronte a esperimenti legati al mondo dei morti e alla possessione, viene da sé che ci ritroveremo nei panni di uno scienziato disincarnato, condannato a una vita da spettro e in grado di interagire col mondo esterno solo attraverso la possessione.
Geist ci mette così a disposizione una vasta gamma di soldati e creature soggette al nostro controllo, con tanto di abilità dedicate e visione che cambia nel caso magari stiamo possedendo un cane rispetto a un umano. La struttura del gioco è quella di una sorta di adventure in prima persona con componenti action.
La grafica è notevole ma non riesce a raggiungere le vette dell’epoca su Gamecube, inoltre, parlando del 2005, ci troviamo con qualche dubbio di fronte a pixelloni giganti e animazioni non troppo convincenti.
Spaventare e possedere
Una delle parti più divertenti del titolo sono le situazioni in cui ci troviamo a spaventare i soggetti che incontriamo nelle varie aree, scoprire come fare paura diventa estremamente divertente, nonostante ci rendiamo conto moto presto che le vie da seguire sono prestabilite e che non c’è spazio alla creatività.
E’ proprio questo che azzoppa la produzione, l’assenza di una struttura sandbox ci rende alla fine dei fantasmi con poca creatività, uccidendo buona parte del divertimento dopo le prime ore e la scoperta della meccanica.
Geist è comunque un titolo ambizioso, interessante e diverso dal solito, che potrebbe entrare senza troppa fatica nella vostra collezione della straordinaria consolle Nintendo e regalarvi non poco divertimento, forse oggi, più che al momento della sua uscita.
Il comparto tecnico non troppo curato, e il gameplay altalenante rovinano però l’esperienza di gioco, che lo avrebbe reso altrimenti un vero e proprio capolavoro.