Azione, strategia e Godzilla
Uscito nel 1988, Godzilla Monster of Monsters è un titolo cult, così cult da avere dedicata una delle migliori creepy pasta del web. Eccoci quindi alle prese con un titolo per certi versi geniale, per altri terribilmente legnoso e ripetitivo ma che vale comunque un tuffo nel passato per un’escursione verso le origini del videogioco.
Godzilla ci vede alle prese con una griglia che rappresenta un mondo all’interno della quale ci troveremo a muovere i nostri mostri (Godzilla e Mothra) per conquistare aree e sconfiggere i mostri avversari. Ogni movimento ci vedrà entrare in una sequenza action dove muoviamo i nostri bestioni cercando di subire i minori danni possibili da parte di aerei militari e mezzi scifi. Una volta in contatto con i mostri il gioco ci vedrà invece affrontare le gigantesche creature in combattimenti abbozzati, originali nell’idea ma terribili nell’esecuzione.
Un titolo fatto di alti e bassi e tanta sperimentazione
Il risultato finale è un gioco troppo noioso e mal realizzato per le aspettative che crea. Un gioco però capace di inventarsi un gameplay innovativo e di spingere il giocatore a proseguire proprio di fronte alle stranezze proposte.
Godzilla Monster of Monsters è infatti una specie di gioco da tavolo animato, che, se avesse sviluppato in modo migliore le sequenze action potrebbe tranquillamente brillare nell’olimpo dei titoli nes da ricordare.
Un gioco che riesce a salvarsi come una sorta di cult, offrendo un gameplay originale e il carisma dei terribili mostri giapponesi. Il motore che vi porterà a proseguire nelle missioni è principalmente quello di incontrare nuovi mostri, e vedere quale tipo di attacco è stato a loro dedicato.
Un gioco in conclusione brutto, ma così particolare da conquistarci lo stesso, tanto da arrivare a consigliarlo, ovviamente solo ai collezionisti e a coloro che sono in cerca di prodotti particolari e strani magari da sfoggiare su Youthbe o in streaming su Twitch.