Illusion of Gaia: un grande classico Snes
Conosciuto anche come Illusion of time, Illusion of Gaia è un videogioco rpg uscito per SNES nel 1994.
Il gioco vanta un cast di produzione d’eccellenza che comprende Yasuhiro Kawasaki alla colonna sonora, il mangaka, Moko Hagio nel design dei personaggi e Mariko Ohara, scrittore giapponese, alle prese con la trama.
Ci troviamo di fronte a uno dei migliori videogiochi per Super Nintendo, oltre che a un cult indimenticabile.
Il titolo strizza l’occhio alla serie di ZELDA, dando però la sua personalissima interpretazione che lo rende un mix tra l’action rpg Nintendo e la saga di Final Fantasy e di tutto il mondo jrpg in voga all’epoca (e ancora oggi con i dovuti cambiamenti).
Durante l’avventura infatti sarà possibile esplorare numerosi luoghi ed entrare in contatto con una infinità di npc, ricchi di dialoghi e trame secondarie.
Una trama d’eccellenza
Il fiore all’occhiello di Illusion of Gaia è proprio la sua storia; il gioco è ambientato in un mondo simile al nostro ma ricco di componenti magiche e fantasy.
Il protagonista è un esploratore, sopravvissuto miracolosamente ad un tragico viaggio mentre, col padre, si era messo alla ricerca delle rovine della torre di babele. Questo incipit narrativo darà inizio a una complessa serie di eventi che coinvolgeranno creature sovrannaturali e la minaccia dell’esistenza stessa del pianeta, sotto attacco da parte di una terribile forza maligna.
Una trama avvincente che ci terrà attaccati allo schermo per ore.
Estetica e sonoro
Per quanto riguarda il comparto grafico e sonoro, Illusion of Gaia eccelle, i personaggi sono caratterizzati in un 2d curato e complesso, così come le musiche che ambiscono a raggiungere i picchi che vedremo poi solo in titoli come la saga di Final Fantasy.
Il titolo porta con sé un gameplay fresco, accompagnato da una cura del particolare e una bellezza degli ambienti raramente ripetuta nel genere.
Questo mix tra uno Zelda e un Final Fantasy è assolutamente un must da giocare e rigiocare, un titolo che sembra non vedere lo scorrere degli anni e che potrebbe essere proposto anche al giorno d’oggi, senza aver perso un microgrammo della sua magia.