La serie Indiana Jones, come tante provenienti dal cinema, non gode di un’ottima reputazione nei videogame a causa delle solite questioni legate ai giochi su licenza. Spesso richiedono più spese per il lato burocratico e promozionale che per lo sviluppo del codice e la qualità ne risente. L’adattamento dei primi tre film per Super Nintendo soffriva di questi problemi, ma era comunque superiore alla media (pur di poco).
Affidato da JVC ai talentuosi Factor 5, si presentava come un multievento a piattforme che ricreava le fasi salienti delle varie pellicole. Non si poteva che iniziare dai Predatori dell’Arca Perduta, con il buon Indy impegnato tra antichi templi, civiltà scomparse e trappole dietro ogni angolo. In realtà, i collegamenti ai tre film erano solo negli intermezzi e nelle musiche, perché il gioco si prendeva ampie libertà in tutto il resto.
Di fatto, era un platform game piuttosto tradizionale ripieno di bonus e con tanto di punteggio ben in vista sulla parte superiore dello schermo. Con Indiana Jones aveva poco a che fare, tanto più che non c’era quasi nulla da scoprire e bisognava unicamente arrivare sani e salvi alla fine del livello. Compito non proprio facile, vista la difficoltà mediamente alta e spesso scorretta, con diverse fasi che andavano studiate e imparate a memoria.
La grafica e, in parte, il sonoro risultavano sicuramente superiori al gameplay tanto che ancora oggi fa una discreta figura nonostante arrivi dal 1994. Merito dell’ottimo uso dei colori e degli effetti speciali, a cominciare da un sistema di illuminazione dinamica raramente visto all’epoca. Le musiche risultavano evocative nei primi cinque minuti ma alla lunga finivano per stancare, riciclando continuamente il tema classico dei film.
Nemmeno all’uscita di metà anni ’90, Indiana Jones ebbe un gandissimo impatto sul mercato dei videogame e sugli appassionati di allora. In parte perché la serie cinematografica si considerava conclusa da qualche anno, anche se è poi ripartita di recente. Più che altro, c’erano altri generi in voga allora e la grafica 3D iniziava a prendere il sopravvento grazie alle sale giochi. Soprattutto, non è mai stato così interessante come grafica e presentazione lasciavano supporre.