Kit
Uscito nel 1989, Knight Rider altro non è che il tie in di Kit, la nota serie tv che vedeva David Hasselhoff alla guida di un mezzo dotato di IA intelligente e di incredibili capacità tecniche comprese armi di ogni tipo con le quali combattevano insieme il crimine.
Knight Rider è tutto questo condensato in un arcaico gioco di guida action che prevedere auto che saltano e mitragliatrici.
Il succo del gameplay si ridurrà infatti a corse vertiginose a velocità folli dove dovremo aprire il fuoco contro i più svariati bersagli che a loro volta ci spareranno addosso, trasformando il titolo in una sorta di racing game armato.
Nel corso dell‘avventura avremo la possibilità di migliorare i poteri della nostra Kit, aumentando la benzina che possiamo trasportare, lo scudo, e gli armamenti vari che spazieranno da mitragliatrici a missilistica generale.
Knight Rider vanta un comodo sistema di password che ci permette di ricominciare dai livelli che abbiamo raggiunto, sopperendo a uno dei grandi mali del retrogaming: l’assenza di salvataggi. Eccoci quindi alle prese con una serie di blandi tracciati, impegnati a sopravvivere e a far saltare in aria il maggior numero di avversari possibile (senza finire la benzina).
Giochi d’altri tempi
Kit, anzi Knight Rider è un titolo troppo vecchio e troppo poco consistente per valere qualcosa ancora oggi. Va bene, avrete la possibilità di guidare la mitica Kit, che a seconda della vostra età potrebbe essere stata la compagna di infiniti pomeriggi e mattine prima di andare a scuola. Il risultato è però scadente, sia sotto il punto di vista estetico che nel gameplay che cerca di creare un qualche tipo di simulazione fallendo in uno strano ibrido troppo complicato per uno stile arcade e troppo semplice per un simulativo.
Solo per amanti della serie, collezionisti e incontenibili retrogamers.