Second Life, è stato uno dei più grandi progetti di realtà virtuale, capace, negli anni 2000, di conquistare un pubblico enorme, dando vita ad un mondo virtuale tra i più attivi di sempre.
I metaversi di cui tanto si parla, altro non sono che emuli di Second Life il cui autore potrebbe tornare a lavoro, reclamando proprio quel genere che ha fatto affermare come mai era successo prima.
Oggi, Philip Rosedale, è fuori dal progetto iniziale, ma potrebbe tornare proprio con l’avvento dei metaversi.
Rosedale era uscito da Second Life nel 2008, fondando successivamente High Fidelity, progetto di realtà virtuale avanzato, con avatar realistici, uscito forse in un periodo troppo antiquato a livello tecnologico.
I mondi virtuali che verranno
Con gli enormi investimenti che stanno interessando i metaversi, Rosedale potrebbe tornare a Second Life, realtà che parte con un enorme vantaggio rispetto alle concorrenti.
Del resto tutti i mondi virtuali, da World of Warcraft a Final Fantasy 14; hanno già community enormi, il passaggio di qualità potrebbe essere l’inserimento della blockchain e delle NFT.
Rimane qualche legittimo dubbio. Sono in tanti infatti a chiedersi perché inserire forzatamente elementi extra a realtà già funzionanti, con vere e proprie economie interne.
Le NFT potrebbero però dare maggiori garanzie, e sembra proprio che nel mondo dei maxi investimenti, tiri aria di Matrix e di progetti VR molto più complessi e integrati alla nostra vita di quelli più ludici. Non è da escludere infatti che il metaverso possa diventare in futuro parte della quotidianità, anche per questioni più serie dello svago.
In questo caso, la sicurezza della blockchain potrebbe diventare fondamentale. Anche qua però ci sono limiti importanti; i punti deboli infatti non mancano.
Per quanto ci riguarda, di mondi virtuali ne abbiamo abbastanza, e non ci dispiace vivere i classici, innocenti, giochi single player, possibilmente su piattaforme del passato, senza mischiare troppo la vita reale con quella virtuale.
