L’angelo caduto
Uscito nel 1998, Legacy of Kain prosegue la storia di Blood Omen nel caso sia stato scelto il finale negativo. Il vampiro Kain governa il mondo e la sua razza ha invaso le terre di Nosgoth. Accade però che il nostro protagonista sviluppi delle ali sulla schiena, questo viene percepito come un affronto alla grandezza di Kain che lo punisce gettandolo nel profondo dell’abisso. E’ proprio qui che Raziel ha la possibilità di tornare in vita come divoratore di anime e strappare il mondo dalle mani di Kain.
Una premessa epica e biblica che da vita a uno dei giochi più belli e complessi di un intero ventennio videoludico.
Avventura e azione
Soul Reaver prende il meglio di Tomb Raider e lo fonde con un concept originale, uno pseudo open world avanzatissimo per l’epoca e una storia splendida. Aggiungiamoci poi elementi in stile Zelda e Metroid dove vari potenziamenti ci permetteranno di superare ostacoli prima insormontabili e ci troveremo tra le mani uno dei giochi più belli e ispirati di sempre. La direzione artistica è straordinaria, così come la grafica che risulta godibilissima anche oggi, tanto da risultare un gioco praticamente moderno nella sua versione PS Vita e PS3 (disponibile su PS Store).
Cacciatori di anime
Soul Reaver ci vedrà quindi divorare anime, combattere mostri e soldati, avventurarci nei terrificanti reami dell’abisso e saltare dalla dimensione spirituale a quella fisica fino al fatidico scontro finale.
Un capolavoro che ha segnato un’epoca. Un gioco che tutti dovrebbero giocare almeno una volta, e un titolo capace di rompere il muro del tempo, uno dei rarissimi titoli 3d che non invecchiano grazie a un design che ancora oggi lascia a bocca aperta, o peggio accorta, fa cadere la mascella, come accaduto al povero Raziel, per fortuna però, le anime non serve masticare le anime!