Legend of the Mystical Ninja è un capolavoro assoluto se amate la demenzialità tipicamente giapponese, e “solo” un ottimo gioco per tutti gli altri. Uscito a inizio anni ’90 mentre non se l’aspettava nessuno, riuscì a sorprendere critica e pubblico grazie all’enorme carica di umorismo e all’eccezionale varietà del gameplay. Di fatto, univa almeno tre generi diversi: platform, giochi di ruolo e party game (genere che nemmeno esisteva ancora).
Ambientato nel Giappone antico, vedeva protagonisti due improbabili eroi impegnati a scoprire cosa stava succedendo, di sovrannaturale, nei villaggi attorno a loro. L’esplorazione dello scenario avveniva con la classica inquadratura dall’alto e i dialoghi con i personaggi non giocanti, ma già qui era possibile malmenare qualche passante raccogliendo bonus e denaro. Da spendere, ovviamente, nei vari negozi disseminati lungo la nostra strada.
Il cuore del gioco erano invece le sezioni in stile platform game, inquadrate lateralmente e simili ai classici della categoria. Si trattava di arrivare, come sempre, in fondo al livello e battere il boss di turno ma potevamo anche scoprire passaggi segreti o vie alternative per farlo. Dato che era presente (in tutte le parti del gioco) il multiplayer a due sulla stessa console, il coinvolgimento e la voglia di continuare non mancavano mai.
Insieme all’ottima grafica e sonoro, c’era tutta una serie di situazioni demenziali ed espressioni buffe per il cast principale già nell’introduzione in stile cartone animato. Si incontravano numerosi minigame e perfino un’ottima versione ridotta di Gradius, storico sparatutto orizzontale da sala giochi. Legend of the Mystical Ninja, insomma, non annoiava mai e infatti divenne famoso già nella prima uscita giapponese con il titolo di Ganbare Goemon.
Purtroppo in occidente non ottenne mai il successo sperato dalla casa madre Konami, visto che le apparizioni di questa serie sono state molto sporadiche. I motivi si possono trovare nello stile grafico e nella demenzialità forse eccessiva, elementi molto originali ma anche troppo diverso dal solito. Detto ciò, come qualità complessiva resta uno dei migliori titoli visti su Super Nintendo sia nella realizzazione che nel gameplay.