Il NES era così popolare a fine anni ’80 che sulla celebre scatoletta grigia targata Nintendo si poteva trovare quasi ogni tipo di gioco. Persino le avventure grafiche, esclusiva dei computer casalinghi, fecero il loro debutto su questo formato grazie a Jaleco e Lucasfilm. Ecco spiegata l’apparizione del capolavoro Maniac Mansion sul già anziano 8-bit della casa di Mario.
Nonostante l’assenza del mouse e della tastiera, risultava giocabile (quasi) quanto la versione originale. Gli sviluppatori erano riusciti a sfruttare nel migliore dei modi il controller del Nintendo Entertainment System, con una versione personalizzata della celebre interfaccia SCUMM. Ad esempio, i comandi più usati si potevano richiamare premendo il tasto Select, invece di muovere il lentissimo mirino sulla parola giusta.
L’eccezionale carica di humour e la forte originalità di Maniac Mansion restavano intatte su NES, malgrado qualche taglio e una revisione generale della grafica. Ancora una volta, dovevamo salvare la nostra ragazza da uno scienziato pazzo, attraversando situazioni che definire “assurde” è poco. Il sistema punta-e-clicca nasceva praticamente con questo titolo, ma già era uno spasso da usare per sperimentare tutti i punti interattivi dello scenario.
A livello tecnico, nemmeno l’originale faceva scalpore su computer (era uscito nel 1987 dopotutto) ma il design della grafica aveva un fascino tutto suo. Insieme alla trama imprevedibile e non lineare, rendeva Maniac Mansion qualcosa di unico per il NES, dominato quasi totalmente dai giochi di piattaforme. Aveva anche una batteria tampone per salvare la partita, comodità più unica che rara a quesi tempi.
Purtroppo non fu mai un successo in versione console, oltre al fatto che certi passaggi erano stati censurati per volontà di Nintendo. Va anche ricordato che uscì a fine 1990 quando ormai il NES stava uscendo di scena, mentre i PC iniziavano a offrire avventure grafiche più ricche soprattutto graficamente. L’insieme di questi fattori rese Maniac Mansion una semplice curiosità, benché resti un’ottima prova di talento da parte del suo team creativo.